La figura dell'erede, differenze tra erede legittimo e erede testamentario. Accettare l'eredità oppure rinunciare. Diritto di successione

L'erede è una persona che, chiamata dalla legge o dal testamento a succedere a titolo universale a un defunto, ha accettato l'eredità.

In conseguenza di questa accettazione l'erede succede ufficialmente al defunto in tutti i rapporti che facevano capo al medesimo, sia di natura attiva che passiva, ovvero succede nell'eredità del "de cuius", ovvero "colui della cui eredità si tratta".

L'erede legittimo è il più frequente dei casi, ovvero rappresenta colui che succede alle proprietà e ai diritti del defunto in virtú di una norma di legge, la cosiddetta successione legittima.

L'erede testamentario invece è la persona che succede al "de cuius" in virtú di un testamento del defunto, si parla in questo caso di successione testamentaria.

L'erede quindi, è di fatto colui che dà continuità alla persona deceduta, e la sua funzione è giustificata dalla necessità di evitare le pericolose conseguenze che, sul piano sociale e giuridico, si determinerebbero se non fosse garantito il proseguimento dei rapporti giuridici, soprattutto quelli di tipo patrimoniale, anche dopo la morte del loro titolare.

Si parla in alcuni casi anche di eredi necessari per indicare i legittimari, anche se tale espressione non è propriamente corretta, infatti, pur avendo queste persone diritto a una quota ereditaria anche contro la volontà del defunto, non sono sempre necessariamente eredi ma, in caso di omissione, solo se e in quanto tentino con successo l'azione di riduzione, e possono comunque in ogni caso rinunciare all'eredità. In un certo senso quindi, unico erede necessario è lo Stato.